lunedì 7 gennaio 2013

che succede?


ti domando: il tuo mondo ha mai vacillato del tutto? 

Il mio mondo è il ponte di Tacoma il giorno dell'inaugurazione: fottuto da un soffio di vento che ha mandato in risonanza i tiranti. E credo di averlo varato almeno tre volte buone e alla fine ho sfasciato la mia anima; ho imparato sempre qualcosa, ma ho sfasciato la mia vita. tre volte, mi pare tre…

ti domando: senti il vuoto, sperimenti il blocco, ma lo sai che cosa succede quando mandi veramente tutto alla deriva? 

accorgersi di essere diventati nulla, quando i nostri pensieri partoriscono eco in una stanza. 
sentirsi di colpo soli a tal punto di strozzarsi l'anima come una bestiolina inerme da eliminare in fretta per scopi predatòri, cercando fino allo spasmo uno sguardo di donna che tradisca una seppur minima approvazione. è un incubo di quelli dove cadi senza respiro, dove urli ma non hai voce.
le sevizie della mente su sé stessa, dove possono arrivare non è dato sapere, ma lontano.

ti domando: hai mai minato il tuo stesso cammino in un attimo di lucidità?

beato il giorno di tutti i giorni e chi lo santifica ogni giorno, come può. il giorno ricco, pieno, produttivo. 
senza ansie, né cedimenti, vissuto nel presente più totale. fortunato chi non si pianta il tritolo da sé lungo il proprio cammino. beato chi cadenza a quarti d'ora le deviazioni da programmini e schemetti quotidiani. Averne ancora di schemi salvifici, averne ancora di convinzioni nell'autoefficacia. m'andrebbe di bestemmiare con la bava alla bocca, nel vedermi allo specchio.

ti domando: hai mai salutato l'ego vedendolo rimpicciolirsi verso l'orizzonte?

non ricordavi di respirare, non ricordavi di battere le palpebre, tu, nei tuoi impegni.
non ricordavo questo cuore battere irregolare come il singhiozzo di un angelo straziato e corrotto nella carne.
non so più cosa maledire, ma la rabbia è l'unico sapore che ricordo perché ne padroneggio la ricetta.
affittare con gli occhi un angolo di cielo da maledire, fino a sanguinare, muti. 
l'irrazionalità ha vinto, contro ogni pronostico, la vita si può distruggere anche senza clamore, nell'apparente riservatezza dignitosa di un uomo.

ti domando: che succede quando scoppia tutto e non restano che i pezzi dello scheletro e le tracce a terra dove un tempo c'erano le fondamenta di tutto ciò che un tempo erano i tuoi valori, i tuoi schemi, il tuo tutto? che succede?

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