lunedì 14 gennaio 2013

il mare d'inverno



Stanotte, come mi capita ormai da innumerevoli notti, ho fatto tanti sogni, ognuno sporcato dal suo finale da incubo.
Stamattina appena sveglia ho pensato: da quant'è che il mio disagio è diventato un male concreto?
Da quando una notte chiazze migranti di orticaria mi hanno svegliata in preda a un prurito insostenibile? 
Da quando un'ansia nuova di morte improvvisa dietro l'angolo mi ha sorpresa senza preavviso?
Da quando, mi dico, dò la colpa alla pioggia. 
Quando le Erinni della paura non ti divorano l'animo lasciandoti senza possibilità, tu potresti camminare per ore al buio nella via notturna che costeggia la tua casa, che prima guardavi alla finestra piena d'amore, per intonare il tuo inno all'oscurità, amara e bella parte di te (cit.).
Da quando, mi dico, mendico seduta in uno spiraglio di sole per mentirmi penosamente: oggi è un giorno migliore.
Da quando la musica fa rumore.
Da quando non scendo più in riva al mare perchè ho paura di non sapere cosa dirgli.
E odio l'idea di essere diventata una di quelli che il mare d'inverno / è un concetto che il pensiero non considera / è poco moderno / è qualcosa che nessuno mai desidera 
 Da quando speri di avere qualcosa da fare, si, ma di quelle cose che non ti fanno sbattere contro te stessa.
Perchè io ero tutto il contrario di questo.
Senza stare a dire di quanto un tempo mi riscaldasse il cuore la pioggia, proprio perchè il grigio e il silenzio di quei momenti si riflettevano nella mia anima, senza paura. Senza dover spendere melense parole sulle cure omeopatiche che grazie alla musica ho potuto sperimentare in nottate di umida catarsi. Senza neanche aspirare a spiegare l'immensità nascosta negli incontri notturni tra me e un paesaggio fuori dalla finestra, completamente trasformato. Solo per me. Quando il male e la paura erano solo metafisici e non ti azzannavano la pelle. 
Da quando, mi dico, tutto questo non c'è più.
O forse da quando tutto questo è molto più.


Stamattina mi sono svegliata e ho cercato di non fare le non cose di fretta. E così ho pensato anche cavolo piove ma ho aperto la finestra e ho respirato un'aria profumata di natura, finché quella di mia sorella, la sua natura, non la chiamasse nel bagno dove io ero affacciata e le facesse esprimere con urgenza: "Chiudi Sà che devo fa la pipì!".
Cercando di mantenere una certa imperturbabilità mi sono voltata e me ne sono andata sotto la sua osservazione interrogativa ma avvezza a qualche stramberia.
Un pò di natura nel mio naso e nei miei occhi. Sono andata in camera e ho preso in mano il bellissimo specchietto nero comprato in Giappone. Ho aperto un'altra finestra e ho provato a fare un esercizio di quelli consigliati da un libro di psicoterapia che sto leggendo a letto la sera per non sentire nessun'altra voce che mi venga da dentro. "Puoi guarire la tua vita".
Lo spiegava Louise Hay che non sarebbe stato facile pronunciare ad alta voce quelle affermazioni guardandosi in faccia. Ma ha detto di farlo tante volte al giorno per qualche mese e come qualsiasi esercizio, più lo si prova, più viene naturale. A meno che tu non sia del tutto negato. A meno che tu non ti neghi del tutto, dico io. A me no e basta, anzi, mi ricorreggo io.
Oggi l'ho fatto a bassa voce per tre o quattro volte (c'era sempre una sorella nella stanza accanto a cui dover dare poi spiegazioni e non ne ho minima voglia). Ho fatto un pò di fatica, forse stavo mentendo:
<< IO MI..........APPROVO... >>
<< IO.... MI APPROVO >>
<< IO MI APPROVO... >>
<<IO MI APPROVO??? >>
<< Mavacagare vahh... >>
<<IO TI AMO!!>> non ce l'ho proprio fatta...Magari riprovo domani...Magari domani.

1 commento:

  1. lo sai, sono rimasto così senza parole per così tanti motivi che mi sono dovuto ricordare di respirare.

    e come ti commento, sarè? tu hai semplicemente scritto ciò che sto provando in un modo tra l'altro meraviglioso. e ti dirò di più magari nel mio prossimo post. sto leggendo anche io un libro di quelli.
    credimi, quà il commento migliore che io possa fare, non si può fare. dovrei solo abbracciarti forte. punto e basta :)

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