martedì 22 gennaio 2013

La ragione del mio amore


Una musica di foglie
suonata dal vento
lascio fuggire leggera.
Dimentico il suon
della stagione più vera
e mi perdo
la ragione del mio amore.

Nei tuoi occhi ha pace
un caos di colore.
Verdi cime d' alberi in estate,
l' arancio sui profili della sera,
la rossa congiunzione
di due cuori qui per fato
tra infinite traiettorie interstellari.
I tuoi occhi di colori non umani.

E cicli naturali
sospesi intorno a noi.
Qui io trovo la ragione del mio amore.
Disperso e diffidato.
Nello spazio che separa i corpi
nuclei d'energia che si espandono in eterno
e ci contraggono qui uniti
con le danze senza tempo,
tra sguardi intrecciati, sospese.

Qui ritrovo la ragione del mio amore
e pace al tormento
di bramate bellezze.

I tramonti non scattati,
le musiche sfuggite,
gli sguardi mai ritratti,
appagata qui mi lascian,
mai perduti innanzi a te.
Qui rinascono nell'arte
della nostra poesia muta.
Mille rivoli di malinconia
or unico fluir di piacevole dolore.

L'infinito del possibile
e il senso dell'eterno
sospesi tra questi occhi
confusi con il mare.
Occhi non umani
immobili guardiani,
seduti sull'orizzonte
tra voli di gabbiani
ad aspettar la notte
e una sola stella.

Nell'attesa dell'or nere
la più bella melodia
brandisce archi di violino.
E ferisce.
La gelosia che brucia
in vecchi incensi uman odore,
una rosa recise
che tremava di dolore.
Una spina per te,
poi un'altra dritta a me.
Nella goccia di scarlatto
ch' ancor calda in mano piange,
scivolava la ragione del mio amore.





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